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Differenza tra Barista, Barman e Bartender: facciamo chiarezza

La differenza tra Barista, Barman e Bartender

Indice dei contenuti

Il baristaIl barmanIl bartenderL’arte della mixology

Dal caffè al cappuccino, dal Martini con due olive al Mimosa: quante sono le possibili combinazioni che chi sta dietro al bancone può realizzare? Se pensiamo a questa figura, lo sfondo che immaginiamo quello di un bar, poi bottiglie alle sue spalle, o macchine del caffè professionali.

Ma molti di loro hanno seguito un percorso di formazione specifico, e chi desidera addentrarsi in questo magico mondo deve essere consapevole delle differenze, delle skill e delle singolare competenze che contraddistinguono questa professione.

Ma attenzione a questo punto, è fondamentale: non ne esiste uno migliore di un altro. La questione non è “Chi è più bravo”, ma la differenza tra barman, bartender e barista; proviamo a chiederci chi sia più bravo tra un dermatologo e un cardiologo: la domanda non ha senso, perché fanno cose molto diverse tra loro. Lo stesso vale per i professionisti del bar.

Il barista

Una scena tutta italiana, che nessuno fatica a ricreare nella propria mente: entriamo in un bar, piccolo medio o grande che sia, e domandiamo un caffè. La persona che si occuperà di prepararlo, per noi è il barista.

Ma fa solo il caffè? No, perché il barista è la persona addetta alla preparazione, distribuzione e mescita di bibite, bevande contenenti caffè e tutto ciò che concerne i prodotti da bar. Fa anche i panini? Può essere.

Il barista solitamente è deputato al turno diurno, ma non è una condizione necessaria per svolgere questa professione: dipende dalla tipologia di bar, dalla città, dalla frequentazione e così via. Si tratta di una figura piuttosto poliedrica, questo è certo.

Il barman

Scena diversa: aperitivo con i colleghi, cocktail prima o dopo cena, desideriamo il menù per scegliere un drink che soddisfi tutti i nostri requisiti. Sappiamo che chi lo preparerà sarò il barman!

Il barman è - nella lingua italiana - la persona che prepara cocktail e longdrink, in grado di consigliare abbinamenti, preparazioni e talvolta anche quali portate abbinare. Lo troviamo nei locali, negli alberghi e in ristoranti che offrono anche il servizio aperitivo o dopo cena.

Ma se è una donna a sedere dietro il bancone, dovrai chiamarla barlady? Chiediglielo! Il termine esiste, usarlo sarà una tua scelta, ma accertarsi della preferenza è sempre cosa gradita.

Il bartender

Speriamo che questo viaggio immaginario ti sia utile, ai fini di capire che lavoro vuoi fare, perché a furia di immaginare scene idilliache di bevute in compagnia stiamo rimpiangendo di non essere lì!

Questa volta siamo in discoteca, o in un locale giovane ma raffinato, un posto decisamente “sul pezzo”. Vediamo una persona che dietro il bancone shakera in modo scenografico: quello è un bartender!

Con le diramazioni specifiche come flair bartender, ovvero chi compie acrobazie durante la preparazione del cocktail, oppure global bartender, chi lavora con un metodo scientifico e inventato in Italia.

L’arte della mixology

Mixology o, in italiano, miscelazione. L’arte di saper creare esperienze tramite l’amalgamarsi degli ingredienti, che si trasformano in cocktail dal sapore unico. Un mixology bartender fa tutto questo.

Un’autentica disciplina, difficile da padroneggiare, ma molto soddisfacente e in grado di garantire un salto di qualità nello svolgimento della professione. Nasce nell’800 in Inghilterra, ed è approdata in Italia portando con sé una nuova concezione di drink.

Il mixologist specifico è colui che crea la drink list, aggiunge ingredienti, sperimenta e regala emozioni ai clienti. L’occhio vuole la sua parte, infatti i mixology cocktail hanno anche una presentazione molto curata.

Se è questo ciò che vuoi essere, dimentica i cocktail con gli ombrellini e concentrati sullo studio, sulla cura e sulla passione: saranno fondamentali per intraprendere questo bellissimo percorso.

Il mondo Ho.Re.Ca. si compone di moltissimi professionisti, tutti indispensabili. Per lavorare dietro il bancone occorre una precisa combinazione di competenze tecniche e trasversali, qualcuna si può apprendere, le altre sono innate.

Grandi doti relazionali e di comunicazione, flessibilità, organizzazione e problem solving. A tutti capita la giornata no, ma se entra il cliente che vuole parlare della partita di ieri sera (dove la nostra squadra del cuore ha perso, tra l’altro), siamo disposti a dargli corda?

E con questo ultimo spunto, vi lasciamo, con un consiglio finale: se sei un barista, un bartender, un barman o una combinazione di queste tre professioni, cosa aspetti a registrarti su camerieri.it? Candidati ai nostri annunci, abbiamo tantissime offerte di lavoro nella ristorazione.

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