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Lavorare come cameriere a Londra con la brexit

Lavorare come cameriere a Londra con la brexit

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“Vado a Londra a fare il cameriere per imparare l’inglese”Sarà ancora possibile per gli italiani fare questa esperienza?AAA Cercasi personale della ristorazione

A Londra dopo la Brexit sono cambiate moltissime cose: l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea è stato un evento accolto a malincuore da molti ancora affezionati da ciò che Londra e il resto dell’UK ancora rappresentava per il nostro continente.

In questo articolo ci occupiamo di un argomento che sappiamo stare a cuore a molti: cercare lavoro a Londra, dopo la Brexit, sarà ancora possibile? Se la risposta pare scontata - c’è chi trova lavoro nelle Filippine, com’è possibile avere difficoltà nella capitale del Regno Unito?

Proveremo a rispondere agli interrogativi che si pongono giovanissimi e non sull’ambitissima esperienza di lavoro all’estero, considerato che gli stipendi a Londra per camerieri non erano il fattore più ambito riguardo al lavoro in Gran Bretagna!

“Vado a Londra a fare il cameriere per imparare l’inglese”

Era una sfida, un rito di passaggio, provare qualcosa a se stessi e agli altri: il lavoro in un ristorante in Inghilterra non era solo un’esperienza estiva. Ecco perché la Brexit ha spezzato molti cuori tra gli italiani!

Si andava a Londra per imparare l’inglese, arricchire il proprio CV e fare conoscenze e - scusate l’ironia - poter iniziare un’infinità di conversazioni con “Sai, quando facevo il cameriere a Londra…”. Forse anche perché trovare lavoro - o meglio, questo tipo di lavoro - era davvero semplice, per chi accettava di dividere una stanza e di percepire un compenso abbastanza basso.

Camerieri, lavapiatti, qualcuno ha fatto anche lo chef: le professioni HoReCa era tante e disponibili, per i volenterosi italiani alla ricerca di un impiego temporaneo tra le vie di Londra!

Sarà ancora possibile per gli italiani fare questa esperienza?

Ma eccoci arrivati al nodo più spinoso: sarà ancora possibile fare il cameriere a Londra per chi proviene da un paese UE? La risposta è sì, ma sarà decisamente più complesso. Ecco i documenti e i requisiti che si renderanno necessari:

  • Visto lavorativo: in particolare, è stato attivato un percorso lavorativo per i lavoratori definiti “qualificati”, ma per chi non rientra in questa categorie sarà indispensabile superare alcune verifiche e requisiti;
  • Numero telefonico inglese: puoi richiderlo anche online;
  • Conto corrente inglese;
  • Nin: National Insurance Number, ovvero un codice personale di 9 grafemi, un sistema governativo funzionale a identificare le persone che vivono in UK. Assomiglia un po’ al nostro codice fiscale;
  • Contratto di affitto;
  • Contratto di lavoro;
  • Passaporto: dopo il 30 settembre 2021.

Un tip che non potremmo non darti? Prepara bene il tuo CV in inglese, fai emergere le competenze trasversali che ti rendono un buon candidato e lavora sulla lingua (è richiesto un livello almeno B1) prima della partenza.

A margine, ciò che potrebbe darti più punti è essere in possesso di un livello di istruzione elevato o competenze specifiche in un determinato settore.

AAA Cercasi personale della ristorazione

La Brexit è stata causata in modo prevalente da motivazioni economiche, difficili da analizzare nella loro interezza in questo articolo. Le conseguenze che gli economisti e analisti si aspettano sono recessione, inflazione e disoccupazione, oltre a un calo di percezione da parte degli altri stati.

Una conseguenza tangibile della Brexit è stata però sotto gli occhi di tutti, ovvero la ricerca esasperata di camerieri, chef e lavapiatti, in Inghilterra ma soprattutto a Londra. Le attività ristorative che hanno potuto contare per anni su moltissimi lavoratori occasionali ad oggi deve fare i conti con la loro assenza.

Tra aprile e maggio, i mesi delle riaperture in UK, si è stimato che a mancare all’appello sono più di 350.000 lavoratori; se da una parte si è attribuita la colpa al dirottamento dei professionisti dall’HoReCa verso settori più sicuri, dall’altra non si può non pensare che la Brexit non abbia nulla a che fare con questo.

Vivere a Londra era il sogno di moltissimi, lo sappiamo bene. Londra per gli italiani rappresentava la scommessa, la crescita professionale e l’opportunità di imparare la lingua lavorando. Noi vi abbiamo raccontato quali sono i requisiti per trasferirsi, che però pongono in essere diversi ostacoli.

Se Londra è irraggiungibile, cosa ne pensi di lavorare come cameriere a Milano? Su Camerieri.it gli annunci abbondano, e potrebbe essere un’esperienza altamente formativa: inoltre Milano è una città internazionale, potresti entrare in contatto con professionisti provenienti da ogni parte del mondo!

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