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Bartender: cos’è, come si diventa e alcune curiosità

 Bartender: cos’è, come si diventa e alcune curiosità

Indice dei contenuti

Una professione dinamica e adrenalinica: il bartender!Formazione: ad hoc o on the job?Requisiti: quelli indispensabili e quelli graditiUno sguardo al mercato del lavoro: quanto si guadagna a fare il bartender?

Lo sentiremmo dire dai nostri nonni, forse anche dai nostri genitori: che lavoro è il bartender? Forse saprebbero che ha a che fare con aperitivi, cocktail e la loro mente correrebbe a inquadrature di James Bond e al famosissimo “Agitato non mescolato” di 007.

Ma chi è in un momento di decisioni che riguardano il proprio futuro, chi è e cosa fa il bartender già lo sa: forse ha bisogno di qualche informazione di contesto, come i migliori percorsi di carriera, i contesti lavorativi migliori e lo stipendio da aspettarsi all’inizio della propria realizzazione professionale.

Ecco allora un articolo da leggere “a goccia”, come si suol dire! Ma una premessa, che contribuisce al fascino di questo lavoro: si tratta di una professione dinamica e sensibile a tendenze, evoluzioni e nuove frontiere. Rimanere aggiornati è fondamentale, non guasta inoltre possedere un pizzico di quel savoir faire che ha consacrato i più famosi bartender alla storia!

Una professione dinamica e adrenalinica: il bartender!

Lavorare come bartender significa saper svolgere in autonomia e in modo eccellente un ampio portafoglio di mansioni inerenti al bancone. Menzioniamo il bancone perché è - nella stragrande maggioranza dei casi - l’unico fattore che accomuna questa figura professionale nei suoi svariati contesti di inserimento!

Il bartender provetto, o la barwoman (in molti si pongono la fatidica e giustissima domanda “Come si dice barman donna?”) se a svolgere questo lavoro è una donna, si occupa di tutto ciò che riguarda la caffetteria e la preparazione dei cocktail: sa preparare il caffè, il cappuccino e conosce ogni preparazione che coinvolga la nostra amata bevanda che proviene dai chicchi: a lui o a lei potrete chiedere quelle sottigliezze come la differenza tra caffè shakerato e caffè con ghiaccio, quando serve l’amaretto e quando no!

Ma oltre alla caffetteria, questo professionista è un maestro nell’arte della miscelazione e preparazione dei cocktail: se volete inoltre approfondire la differenza tra barman e bartender, ecco un articolo dedicato! Meno specializzato nelle tecniche acrobatiche, conosce però le preparazioni dei long e soft drink, ed è in grado di consigliare il cocktail perfetto, dal brunch all’ultimo giro prima di tornare a casa!

Allo stesso modo, conosce le norme HACCP, i prodotti e le materie prime, è in grado di gestire la cassa, le scorte di magazzino e l’aspetto estetico delle sue preparazioni!

Formazione: ad hoc o on the job?

Senti che questa è la tua strada e non vedi l’ora di iniziare? Ecco qualche informazione da tenere a mente, per poter indirizzare la tua carriera nella ristorazione modo giusto! Abbiamo individuato due percorsi più “tradizionali” a cui puoi ovviamente affiancare ulteriori esperienze o percorsi differenti!

  1. La prima possibilità è frequentare la scuola alberghiera, per ottenere un diploma di operatore di sala-bar; a quel punto sarà necessario superare un test sulla idoneità a somministrare alimenti e bevande.

  2. Non è l’unica via, perché esistono moltissimi corsi per diventare barman, tenuti da docenti d’eccezione e improntati alle competenze e conoscenze indispensabili per questo affascinante mondo.

Entrambe le vie sono ottime e percorribili: valuta solo attentamente quali sono gli sbocchi e quale strategia ti consente di inserirti nel mondo del lavoro nel modo più veloce possibile!

Requisiti: quelli indispensabili e quelli graditi

Ogni essere umano è unico… Lo stesso vale per i bartender! Non esistono tratti caratteriali indispensabili, ma alcune skill sicuramente permettono di svolgere questa professione al meglio:

  • Doti relazionali e di comunicazione: se il cliente delle 7.00 insieme al caffè desidera scambiare due parole… Occorre essere pronto ad assecondarlo!
  • Orientamento al cliente, disponibilità e cortesia: non è raro che al bartender vengano fatte richieste bizzarre e stravaganti. Il cliente non ha sempre ragione e serve saper mettere dei paletti, ma un atteggiamento cortese è imprescindibile!
  • Capacità manuali: per chiunque lavori a contatti con prodotti alimentari sono indispensabili, ed occorre sapere maneggiare davvero moltissimi ingredienti diversi!
  • Creatività: nuovi cocktail, piccole modifiche e riletture dei grandi classici. Fantasia e creatività non possono mancare a chi lavora nel mondo dei drink!
  • Gestione dello stress: forse la skill più scontata, ma sappiamo che lo stress dietro il bancone può essere moltissimo, occorre essere in grado di non impazzire!

Uno sguardo al mercato del lavoro: quanto si guadagna a fare il bartender?

Dipende da moltissime variabili: lavorerai in una piccola caffetteria o in una raffinato lounge bar? Ti destreggerai tra eventi, catering o matrimoni? Quanta esperienza hai nella stessa mansione?

Sulla base di questa variabili, possiamo dire che lo stipendio in Italia per questo lavoro è compreso tra i 15 000€ per figure entry level alla prima esperienza e può arrivare a 30 000€ per chi invece lavora in contesti più strutturati e ha accumulato un significativo bagaglio esperienziale!

Dunque se cosa si intende per bartender è stato chiarito, ora avrai anche un’idea della RAL che potrai aspettarti in caso scegliessi di intraprendere questo stimolante e sfidante percorso di carriera!

Hai tutte le informazioni per decidere e sei impaziente di lanciarti in una nuova avventura? Proprio quello che speravamo! Concentrati sulla ricerca e consulta le nostre opportunità di lavoro nella ristorazione… Non vediamo l’ora di conoscerti!

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